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In seguito ai mutamenti nel contesto di riferimento e alle criticità emerse durante la fase di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Governo ha deciso di effettuare una dettagliata ricognizione dei progetti inclusi nel Piano al fine di individuare le modifiche e le integrazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti fino al 30 giugno 2026.

Il Governo ha assunto l'impegno di revisionare il Piano sin dall'inizio della legislatura, ritenendo fondamentale potenziarne l'impatto e l'efficacia per garantire la competitività e la sostenibilità del Paese.

Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, che ha istituito il Dispositivo di Ripresa e Resilienza (REPowerEU), ha previsto la possibilità di revisione dei Piani, qualora diventino inattuabili a causa di circostanze oggettive.

Il REPowerEU è stato creato per ridurre la dipendenza dell'Unione Europea dal gas russo e l'Italia ha ottenuto una quota di risorse aggiuntive pari a 2,76 miliardi di euro, oltre alla possibilità di utilizzare il 7,5% delle risorse delle politiche di coesione 2021-2027 per obiettivi simili a quelli del REPowerEU.

Durante la revisione del PNRR, sono state individuate criticità infrastrutturali complesse e alcuni progetti non coerenti con le tempistiche e le modalità di rendicontazione. Pertanto, il Governo sta attuando misure per riprogrammare le risorse verso interventi coerenti e realizzabili nei tempi previsti e assicurando al contempo il finanziamento degli interventi esclusi dal PNRR.

Nel dettaglio, le proposte di modifica riguardano 144 investimenti e riforme. Alcune modifiche sono di carattere formale per facilitare la rendicontazione degli obiettivi, mentre altre prevedono riprogrammazioni delle misure per fronteggiare criticità e raggiungere obiettivi coerenti.

Inoltre, alcune misure saranno finanziati tramite il Piano nazionale complementare al PNRR e i fondi delle politiche di coesione, per un totale di 15,9 miliardi di euro.

Il REPowerEU, che mira a rafforzare la competitività e lo sviluppo economico sostenibile dell'Italia, comprende investimenti per 19 miliardi di euro in settori chiave come reti dell'energia, transizione verde ed efficientamento energetico e filiere industriali strategiche.

Sono previste anche sei riforme settoriali che riguardano temi cruciali come l'efficientamento energetico degli immobili pubblici, il supporto alle tecnologie a zero emissioni e la riduzione dei costi di allacciamento alla rete gas per la produzione di biometano.

Inoltre, il Piano prevede incentivi per il settore produttivo, inclusi interventi nel settore agricolo per migliorarne la sostenibilità.

Il REPowerEU è stato avviato in risposta alla crisi energetica del 2022, scaturita dalla guerra tra Russia e Ucraina, per garantire competitività, sicurezza ed autonomia energetica per l'Europa.